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Il Lago Bino è costituito da due specchi d'acqua distinti, posti a pochissima distanza l'uno dall'altro, di cui uno è di discrete dimensioni (Lago Bino Maggiore) e uno è minuscolo (Lago Bino Minore). I due laghetti si trovano nella valletta del Torrente Lardana, affluente del Torrente Nure (Appennino Ligure), in comune di Ferriere di Piacenza.

In origine questi due specchi d'acqua erano uniti in un unico lago, originatosi per esarazione e sbarramento morenico da parte di un antico ghiacciaio. Questo lago aveva una forma ovale da cui si dipartivano verso sud-ovest due rami, divisi tra loro da una nervatura rocciosa. Successivamente una frana sbarrò uno di questi due rami e lo divise dal resto del lago, formando il Lago Bino Minore.

Il toponimo bino deriverebbe appunto da binus, in riferimento al fatto che si tratta di due laghetti gemelli[1].

Lago Bino Maggiore[]


Il maggiore dei due specchi d'acqua è un lago perenne relativamente ampio. Viene alimentato da un piccolo ruscello proveniente dalla sovrastante torbiera del Pramollo, che si immette nel lago a sud. Non esiste emissario, in quanto l'acqua filtra nel permeabile accumulo morenico che sbarra la conca a nord e si raccoglie poi in un ruscello detto Rio del Lago Bino, affluente del Torrente Lardana (che a sua volta è affluente del Torrente Nure). A causa della permeabilità della conca, il Lago Bino Maggiore è soggetto a notevoli variazioni di livello secondo le stagioni, e in estati particolarmente secche si può ridurre ad una pozza profonda poche decine di centimetri.

Il fondale del lago è sabbioso sul versante est, mentre sul versante ovest è ricoperto da detriti franati dalla sovrastante cima del Roccone. È in questa zona che il lago raggiunge la massima profondità, che è di circa 3 metri e mezzo.

Riguardo alla vegetazione palustre, il lago è caratterizzato da un importante popolamento di ninfee gialle (Nuphar lutea) che in estate copre buona parte dell'area lacustre. Sono presenti poi varie specie di crostacei, tra cui alcuni cosiddetti "relitti glaciali" (Canthocamptus staphylinus, Cyclops fuscus, Diaptomus aemilianus), oltre che ostracodi, anfibi e pesci (soprattutto carpe).

Lago Bino Minore[]


È il resto dell'antico ramo sud-ovest del Lago Bino, separato dal Lago Bino Maggiore a causa di una frana scesa dal sovrastante Roccone.

Si tratta di un minuscolo specchio d'acqua posto in una conca molto incavata. Esiste un immissario stagionale, mentre non è presente emissario: l'acqua filtra per via sotterranea andando ad alimentare il Lago Bino Maggiore. Per via dell'assenza di immissari permanenti il laghetto è soggetto a variazioni di livello stagionali, e in estati particolarmente secche può arrivare ad asciugarsi completamente.

Il fondale è melmoso, ricoperto da massi che lentamente scivolano giù dal detritico versante del Roccone e che prima o poi arriveranno a colmare l'intero specchio d'acqua.

Sono assenti insediamenti di vegetazione palustre, ma sono presenti alcuni esemplari di carpa, anche di grandi dimensioni.

Vie d'accesso[]

Il Lago Bino può essere raggiunto a piedi da Canadello (questa possibilità permette di visitare anche il Lago Moo) oppure da Cassimoreno, seguendo il segnavia 033 che passa per la Cascata dell'Aquila.

Note[]

  1. A. Brian Il Monte Ragola e i suoi laghi, in Rivista del CAI n. 28, Torino, 1909
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