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Lago Ortiglieto
File:Ortiglieto.jpg
Il lago attuale

Origine

artificiale

Altitudine

304 m

Superficie

50000 mq

Profondità massima

11 m

Volume

74000 mc

Altezza della diga

13 m

Sviluppo di coronamento della diga

100 m

Regione

Piemonte, Liguria

Provincia

Alessandria, Genova

Comune

Molare, Tiglieto


Il Lago Ortiglieto è un lago artificiale ottenuto mediante lo sbarramento del Torrente Orba, nel tratto tra i paesi di Molare e Tiglieto, al confine tra Liguria e Piemonte.

È conosciuto principalmente per la tragedia che coinvolse Molare e Ovada nel 1935, in cui il preesistente lago esondò causando poco più di un centinaio di vittime. Il lago attuale è stato invece costruito nel 1940, poco a monte del vecchio lago.

Il vecchio Lago Ortiglieto[]

Il lago preesistente, sbarrato a valle da due dighe poste sui fianchi del Bric Zerbino, si estendeva per quasi 1 kmq lungo la valle dell'Orba. Il primo progetto riguardante il lago nacque nel 1895, e prevedeva di utilizzare le acque dello stesso per scopi idropotabili; si sarebbe sbarrato l'Orba con una diga alta 34 m, a gravità ad andamento planimetrico ad arco di cerchio. In seguito, rivedendo il progetto, si decise di usare il lago anche per produrre energia elettrica.

Nel 1916 venne presentato il progetto definitivo per il Lago Ortiglieto, che prevedeva anche di alzare la diga dai 34 m del progetto originario a 47 m. Questo causava però non pochi problemi. Infatti, la quota della Sella Zerbino, che si sarebbe trovata sulla sponda del lago, sarebbe stata inferiore a quella di massimo invaso. Allora, per risolvere il problema, si decise di costruire sulla Sella Zerbino una seconda diga, alta 14 m e con sviluppo di coronamento di 110 m. Ma questa era più un muraglione che una diga, non avendo opere di scarico; inoltre non furono fatte indagini geologiche sul luogo, perchè la Sella Zerbino avrebbe dovuto essere costituita da "solida roccia"[1].

I lavori di costruzione delle due dighe terminarono nel 1925, e durante l'anno stesso il Lago Ortiglieto fu riempito. A massimo invaso conteneva circa 18 milioni di mc di acqua.

L'alluvione ed il disastro[]

Visto che in realtà il terreno di Sella Zerbino era molto permeabile, a invaso riempito si ebbero subito infiltrazioni d'acqua a cui i tecnici delle Officine Elettriche Genovesi risposero con iniezioni di calcestruzzo, ma con scarsi risultati.

L'estate del 1935 era una delle più siccitose mai ricordate a memoria d'uomo. L'alba del 13 agosto di quell'anno, un violentissimo nubifragio si abbattè sull'alta valle dell'Orba. Caddero circa 364 mm d'acqua in otto ore, quindi circa il 30% delle precipitazioni medie annue del luogo. La portata dell'Orba in quel giorno fu calcolata intorno ai 2300 mc/sec (per capirci, il Fiume Po ha una portata media di 1540 mc/sec), un valore che ha tempi di ritorno di circa 1000 anni. Lo scarico della diga principale poteva fare uscire dal lago solo 855 mc/sec, troppo pochi rispetto a quanto l'Orba stava portando.

Così, in pochissimo tempo, il livello del lago aumentò di 5 metri e l'acqua traboccò dalle due dighe. La diga principale resse l'impatto, ma quella di Sella Zerbino, costruita più in fretta e con poco riguardo, no; l'acqua ne scalzò il basamento e la fece crollare. L'ondata d'acqua percorse velocemente la valle arrivando a Molare e ad Ovada. Le vittime furono 120, in Molare, Ovada, Capriata e Silvano d'Orba.

Con il nuovo nubifragio del 25 agosto tutto quello che rimaneva della Sella Zerbino fu eroso dalle acque. Adesso l'Orba, invece che contornare il Bric Zerbino con un'ampia ansa, passa direttamente per quella che fu Sella Zerbino.

Il lago attuale[]

Nel 1940 fu realizzata una nuova diga, alta 13 m e posizionata circa 450 m a monte rispetto alla vecchia diga. Il nuovo Lago Ortiglieto, gestito ora dalla Tirreno Power e sempre sfruttato per l'energia elettrica, aveva in origine una capienza di 1 milione di mc, che adesso si sono però ridotti a 74000 per mancanza di manutenzione.

Il lago attuale si trova in un ambiente selvaggio, tra folti boschi di latifoglie e piccole montagne rocciose dalle rocce rossastre. Poco più a monte l'Orba scorre in una selvaggia gola rocciosa che richiama alla mente paesaggi da film western.

Vie d'accesso[]

Uscendo al casello di Ovada si sale a Molare e si prosegue per Tiglieto, risalendo la valle dell'Orba fino a vedere il lago sulla sinistra.

Note[]

  1. L'energia elettrica, fascicolo XII, Vol. 2

Collegamenti esterni[]

Sito molto dettagliato creato in occasione del 70° anniversario del disastro di Ortiglieto

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